Omofollia della settimana: il vero uomo soffre i dolori del parto

Uomo incintoInauguriamo una rubrica intitolata “L’omofollia della settimana” in cui cercheremo di riflettere seriamente, trattenendo inevitabili risate e risposte sbrigative, sui disperati tentativi mediatici che ci vengono offerti pur di sostenere i cosiddetti “falsi miti del progresso”, come li chiama Mario Adinolfi.

Oggi proponiamo una buona descrizione del “mondo perfetto” così come immaginato da femministe e mondo Lgbt, precisamente descritto nel libro “Storia naturale del concepimento. Come la scienza può cambiare le regole del sesso” (Bollati Boringhieri 2014), scritto dalla genetista inglese Aarathi Prasad.

L’obiettivo dichiarato, come spiega l’entusiasta recensione di qualche mese fa su “Repubblica”, è distruggere il pensiero unico della maternità, «quello che dalla notte dei tempi considera la donna il solo essere concepito per concepire». Oggi, infatti, «stiamo entrando in una nuova era della procreazione in cui a dettare legge non è più la natura, ma la scienza e la tecnologia che offrono agli individui una libertà di scelta finora impensabile». Ancora una volta la disperata ricerca della libertà (liberi da che? Liberi da cosa?) ci porta a combattere l’insopportabile natura umana. Finalmente, si annuncia, «la natura ha smesso di essere la custode unica e inflessibile dei limiti ultimi dell’agire umano».

La donna è destinata anatomicamente, fisiologicamente e naturalmente ad accogliere un figlio nel suo grembo? No, è «un’idea quasi agricola della procreazione, specchio di una natura e di una società entrambe immutabili, che assegnano le parti una volta per tutte». Con l’invenzione dell’utero artificiale, infatti, «anche i maschietti possono far propria una rivendicazione femminista come “l’utero è mio e me lo gestisco io”. E forse in un futuro neanche troppo lontano, il vero uomo sarà quello che affronta coraggiosamente i dolori del parto».

Se l’uomo affronterà il travaglio del parto, spiega “Il Fatto”, «le donne potranno riprodursi senza dover tenere in grembo l’embrione per 9 mesi e non avranno nemmeno più bisogno degli spermatozoi maschili per la fecondazione. Basterà fondere due cellule riproduttive femminili per ottenere un ovulo da impiantare nell’utero. La partogenesi umana, immaginata nei modi più diversi nei libri di fantascienza femminista, sarà dunque realtà».

Vorremmo rispondere con una domanda: ma cosa state cercando? Se anche se a dettar legge non fosse più la natura ma la fantascienza femminista tramite la tecnologia scientifica (sempre che si riesca e ammesso che non vi siano conseguenze o effetti collaterali disastrosi per l’uomo, la donna e il bambino), poi l’uomo sarà davvero più felice? Una volta raggiunta l’ennesima utopia, l’ennesimo sogno, egli troverà davvero quel che sta disperatamente cercando? Oppure travaserà semplicemente nel mondo il caos e la confusione e la frustrazione che dominano il suo cuore inquieto?

La redazione

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48 commenti a Omofollia della settimana: il vero uomo soffre i dolori del parto

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  1. viaNegativa ha detto

    il vero uomo sarà quello che affronta coraggiosamente i dolori del parto

    Sudo freddo al solo pensare da dove vogliano far uscire il nascituro…

  2. FreeSpirit ha detto

    Che mondo di m…. sognano!!!!

    • Luigi ha detto in risposta a FreeSpirit

      E’ ormai chiarissimo che questi personaggi/e confondono i sogni con gli incubi …
      il problema è che vogliono imporre le loro pericolose idiozie al mondo intero.
      E’ ormai un dato di fatto che, al punto in cui siamo, solo un intervento diretto del Cielo ci puo’ salvare… Troppa è la confusione ormai …

      • Li ha detto in risposta a Luigi

        E’ una dittatura, Luigi. In politica chiamano questa cosa anche nudging (che vuol proprio dire avvicinare, indurre, spingere). Spingere le persone verso idee proprie. Probabilmente infiorettando la cosa.
        Cosa ci sarà poi da infiorettare nel parto maschile, poi? Chi ha avuto quest’idea deve aver visto il film con Arnold Schwarzenegger. Mah!

      • FreeSpirit ha detto in risposta a Luigi

        No. Luigi spero che ancora possiamo correggere il tiro. Chiediamo l’intercessione dello Spirito Santo e dei Santi. Che l’uomo torni a scoprire la sua umanità!

  3. Andrea C. ha detto

    LA ricerca scientifica è una cosa importante ma quando serve a qualcosa. Simili esperimenti avrebbero un senso se la razza umana avesse problemi di riproduzione non di demenza (e neppure senile).

    • Daphnos ha detto in risposta a Andrea C.

      Se hai letto l’articolo del Fattaccio Quotidiano comprenderai il presunto movente… praticamente, a causa delle mutazioni puntiformi, il cromosoma y sta perdendo la sua funzionalità: sono rimasti solo 45 degli originali (ORIGINALI??? Ma che mi sono diventati pure creazionisti?) 1400 geni. Quindi, per salvare l’umanità, bisogna farlo sparire!! Partenogenesi (e non “partogenesi”, come scritto erroneamente nell’articolo qui e in quello del Fattaccio) a palla, un mondo di soli cromosomi x e perciò di sole donne, un solo sesso, un solo genere, un solo orientamento, ovviamente quello giusto. Non ci stai? BIGOTTO RETROGRADO!GUARDA KE SIAMO NEL 2014!!!!! 1!! 11!!

      • Max ha detto in risposta a Daphnos

        Avevo sentito questa storia del cromosoma Y, ma anche secondo la biologia, non andiamo incontro a niente del genere.

        “Tuttavia l’idea dell’estinzione del cromosoma Y causata dall’accumulo di mutazioni nonsenso sembra un’ipotesi da scartare, poiché il meccanismo di conversione genica garantisce efficienza nella conservazione dell’integrità dei geni del cromosoma Y umano. A dimostrazione di ciò, recenti scoperte hanno messo in luce che il rapido decadimento iniziale dei geni ancestrali sull’Y è rallentato, raggiungendo un livello stabile nel tempo. È stato infatti confrontato il cromosoma Y dell’uomo con quello di due lontani antenati: il Macacus Rhesus, la cui linea evolutiva si è separata dalla nostra circa 25 milioni di anni fa, e lo scimpanzé (Pan paniscus), da cui ci siamo separati evolutivamente solo 6 milioni di anni fa. Analizzando la sequenza del cromosoma Y del macaco, i ricercatori hanno osservato che esso si è mantenuto intatto nel corso di questi ultimi 25 milioni di anni, perdendo un solo gene. In base a tale studio si è giunti alla conclusione che agli inizi il cromosoma Y stava subendo una rapida degenerazione e perdita dei suoi geni, in seguito però si è stabilizzato. Non essendoci stata alcuna perdita di geni nel cromosoma Y del macaco e una sola perdita in quello umano, è ipotizzabile che in futuro non accadrà nulla al cromosoma Y.”
        http://it.wikipedia.org/wiki/Cromosoma_Y

        Proposito di bigotto, Daphnos ed altri, qualcuno puo’ dare una mano a Giuliano Guzzo nel suo post “lo-stupidario-sulle-sentinelle-in-piedi” ? C’e’ il classico sapientone che dice come la famiglia e’ un concetto variabile nel tempo e nello spazio e che quello in Italia e’ un invenzione del cattolicesimo…

        • Daphnos ha detto in risposta a Max

          Grazie per la precisazione e la segnalazione del sapientone… ma purtroppo non potrò argomentare per tre validi motivi. Il primo è che quando rispondi “allora legalizziamole tutte” alcuni controbattono che commetti la fallacia logica della brutta china: e vedere strumentalizzate le fallacie logiche in questo modo mi fa male, molto male, e almeno la domenica vorrei stare tranquillo. Il secondo motivo è che sto partendo per un’escursione montana dove Deo gratias non ci sarà connessione a internet per lo smartphone, quindi non potrei controbattere. Il terzo motivo è che il tizio si chiama “Ardemagni”… che è uno dei miei attaccanti italiani preferiti 🙂 . Grazie comunque Max, e buona domenica!

        • viaNegativa ha detto in risposta a Max

          Non mi pare che gli argomenti dell’Ardemagni valgano poi molto, infatti gli si potrebbe far notare quanto segue:

          1. anche se è vero che il concetto di famiglia varia nel tempo e nello spazio, va detto che queste variazioni presentano una costante, ossia la “coppia nucleare”, che è invariabilmente composta da uomo e donna;

          2. In sociologia con “famiglia” si indica sì una società che si organizza naturalmente, ma si indica altresì la relazione sociale che lega la coppia nucleare alla prole. Ora una coppia omo non ha capacità di prolificare, nemmeno in potenza e quindi, sempre da un punto di vista sociologico, non avrebbe senso, in quei casi, parlare di famiglia o comunque ne risulterebbe un concetto “annacquato” (inutile poi suggerire le adozioni come rimedio all’infertitlità ineludibile delle coppie omo: proprio perchè un essere umano, naturalmente, nasce da un uomo ed una donna, ecco che è suo diritto naturale avere un padre ed una madre, diritto che si vedrebbe negato nel caso dell’adozione gay);

          3. in ogni caso, ciò che la sociologia è l’antropologia culturale ci dicono altro non è che il “reportage” di come i popoli e le civiltà si siano rapportati/comportati nella storia: queste discipline ci possono dire, al più, quali popolazioni/civiltà si siano avvicinate o allontanate dalla verità, ma se vogliamo conoscere quale sia questa verità allora dobbiamo guardare altrove, ossia alla filosofia (antropologica e morale, nello specifico). Il continuare a ripetere “la sociologia dice”, come fa l’Ardemagni, risulta in effetti risibile.

      • Luigi ha detto in risposta a Daphnos

        Aggiungici pure FASCISTA … tanto di questi tempi ci sta pure(vedi le povere Sentinelle in piedi)

  4. Menelik ha detto

    Non preoccupatevi.
    Meglio, si stanno estinguendo da soli.
    E’ meglio che le sparano grosse, più vanno fuori dalla realtà e più si affossano.
    Ecco perché dal Medio Oriente pensano di riuscire a sconfiggere e dominare l’Occidente e imporre anche qua i loro deliri: pensano che siamo tutti così.

    • Li ha detto in risposta a Menelik

      Infatti! Mi piacerebbe sentire il commento di Mr. Gioovanni di Pannonia. Menelik, hai dato la risposta che non sono riuscita a dargli perchè chiuso in un topic precedente. I musulmani continueranno le loro atrocità, ma cose come questa, l’omofilia, l’aborto e altro li incoraggiano a vederci come i millepiedi.

      Grazie oh oh politici che rappresentate la melma della nostra nazione.

      • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Li

        In questo potresti avere ragione. Se mettessimo al bando l’omosessualità, l’aborto, gli alcolici e la carne di maiale e le nostre donne andassero tutte in giro in burka o in chador, saremmo più simili a loro e quindi ci disprezzerebbero un po’ di meno.

        Però, finchè non abbracciamo la religione musulmana (sunnita, mi raccomando!) per loro siamo comunque dei miscredenti, e quindi in teoria persone da sottomettere e magari da eliminare (naturalmente stiamo parlando dei musulmani fanatici, non dei musulmani in genere).

        • Li ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

          E non ho mai detto che bisogna adeguarsi a loro, sono loro a doversi adeguare (cosa che non faranno mai): siamo in Italia non in Arabia!

          Per tanto tempo ho affermato l’idea che la cristianità va mantenuta per non perdere la propria identità, e giro con un crocifisso al collo o altri simboli cristiani ogni volta che ne ho l’occasione. E invito anche gli altri a farlo.

          Tornando al discorso direi che questa omofollia è da schizofrenici. E hanno domandato quanti uomini vogliono partorire? Quanti vogliono avere il ciclo, che serve per tutto il contesto? Quanti vogliono vomitare per i primi 3 mesi?

          Tolto che far partorire un uomo è impossibile (e spero lo sia per sempre), è assurdo e senza senso.

          Anche mantenere l’idea classica di famiglia è non perdere la propria identità cristiana.

          • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Li

            Anch’io penso che sia di scarsa utilità studiare sistemi per far partorire gli uomini. Comunque, non credo che gli uomini saranno obbligati a partorire, e penso che saranno pochissimi a volerlo fare.

      • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Li

        Anche introdurre la poligamia aiuterebbe.

        • Li ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

          OT: Come no! Quante mogli gelose l’una dell’altra!

          Vai a trollare altrove, che è meglio per tutti. 😉 /OT

          • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Li

            Forse non sono stato chiaro.

            Se tu dici che “l’omofilia, l’aborto e altro li incoraggiano [i musulmani] a vederci come i millepiedi”, cioè aumentano il loro disprezzo per noi, io ti rispondo che tutto ciò che ci rende diversi da loro (come portare il crocifisso al collo, bere alcolici e rifiutare la poligamia) aumenta il loro disprezzo per noi.

            E così come tu vuoi continuare a portare il tuo crocifisso, io voglio continuare a lottare per i diritti dei gay.

            Come vedi non sto trollando, ma discutendo. Se non ti piace discutere con me, non sei obbligato.

  5. Menelik ha detto

    OT ma non troppo:
    andate sul sito dei sondaggi del ministero:
    http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/ListaSondaggi.aspx?st=SONDAGGI
    e scaricate il primo sondaggio in data 09/10 della IXE.
    In fondo ci sono due domande sul matrimonio e adozioni gay.

  6. Danilo ha detto

    Dottore,dottore scatole craniche in attesa di impianto!
    anche se li impiantassi un cervello sarebbe comunque un’operzione fallita,la scienza fallisce dove iniziano i rincoglioniti!

  7. Graziano Salvadé ha detto

    ….Scusatemi, potrei sbagliare il tiro, ma, in tutta sincerità, e correggetemi, ve ne sarò grato, se sono in errore, l’ideologia femminista non è corretto considerarla come la “distruzione di ciò che è più propriamente, umanamente, autenticamente femminile”? Dov’é l’espressione del cosiddetto “genio della donna”, apportatore, con la sua sensibilità,di qualità alla specie umana? Non vi sembra che le esponenti del mondo femminista tendano a distruggere l’umano con le loro farneticazioni in ogni campo?

  8. giulia ha detto

    Rischio di estinzione di cromosoma y?! 10 anni che insegno e mai trovata una classe con più femmine che maschi…ahimè! solo quest’anno 17 maschi su 25!
    Sarà che noi donne viviamo di più ma vi assicuro che al momento di maschi, soprattutto nelle mie classi, ce ne son sempre troppi!senza offesa, perché sì!i maschi si fan notare e anche tanto per la loro DIFFERENZA di comportamento rispetto alle femmine!

    • Menelik ha detto in risposta a giulia

      Se devo risponderti con la mia esperienza, ti direi che dipende molto dal tipo di scuola in cui insegni.
      Se vai in un ITIS o IPSIA di meccanici o termo, vedrai tutti maschi e solo qualche capoccetta femminile tra i banchi.
      Però se vai nella sezione Moda dello stesso istituto, troverai tutte femmine e forse qualche maschio.
      Mi è capitata due anni fa una classe di moda con 32 ragazze e 0 maschi.
      Idem un’altra classe in un altro istituto, ma sempre all’indirizzo moda: tutte femmine e neanche un maschio.
      Ti dirò ,comunque, che trovo le classi con più femmine che maschi, decisamente migliori di quelle con tutti maschi e poche femmine.
      Migliori sia come rendimento che come comportamento.
      Non c’è niente da fare: le femmine maturano prima, e son più diligenti.
      (Ci sono sempre le eccezioni, certo!).
      Io mi son sempre trovato bene nelle classi dove son tutte donne.

  9. Valerio ha detto

    Trattenere le risate è impossibile, rispondere seriamente alle lobby femministe e lgbt assolutamente inutile.

    • Sophie ha detto in risposta a Valerio

      Valerio non sei al passo coi tempi che cambiano. Si dice lgbtqi adesso e per come stanno andando le cose io aggiungerei anche “p”. A buon intenditor….

      • Daphnos ha detto in risposta a Sophie

        Ho notato anch’io l’aggiunta degli “intersex”. Avevo sempre sperato nella comparsa di qualche vocale per trasformare il concetto in una parola pronunciabile, ma purtroppo la “Q” di “queer” rende l’impresa quasi impossibile… 🙂

  10. Giovanni di Pannonia ha detto

    Ma che c’entrano gli omosessuali con il libro della genetista britannica e con l’articolo di Repubblica? Siete contro i gay, lo sappiamo, ma qui i gay c’entrano assai poco (a parte il caso, finora unico, di una ex-donna che ha partorito, caso riportato come curiosità e non a sostegno dei diritti dei gay.

    La battuta finale dell’articolo dice che (forse) “il vero uomo sarà quello che affronta coraggiosamente i dolori del parto”. E’ in realtà una battuta maschilista, che si rifà alla vecchia idea (sbagliata) che il coraggio sia una prerogativa del maschio, e richiama alla mente l’espressione “avere le p…” che vuol dire “essere coraggiosi”.

    • Laura ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

      Contro i gay, le donne, i neri e gli ebrei 🙂

    • Laura ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

      Sono convinta che tu abbia letto il primo paragrafo dell’articolo, ho quindi forti dubbi che tu riesca a capire quel che vedi scritto.

      • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Laura

        Ti sbagli, lo avevo letto tutto, ed anche l’articolo di Repubblica. Il libro in questione non l’ho letto, ma stando all’articolo di Repubblica il libro ha come argomento le nuove tecnologie riguardanti la riproduzione umana: fecondazione artificiale, uteri artificiali, ecc.

        Dici che non ho capito. Ok, dimmi in che punto dell’articolo di REPUBBLICA si parla dei diritti dei gay o di questioni legali o morali riguardanti l’omosessualità.

        Nell’articolo di Repubblica non si parla di omosessualità. L’unico punto dell’articolo di Repubblica in cui si parla di quelcosa che ha a che fare con l’omosessualità è alla fine, dove si cita il caso del transgender che ha partorito, ed anche qui l’articolo si occupa delle tecnologie utilizzate, non delle questioni legali e morali.

        • Laura ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

          Come non detto, non riesci a capire ciò che leggi.
          Servirà qualcosa ricordarti che fecondazione artificiale e uteri in affitto sono i nuovi diritti richiesti dalle coppie omosessuali per poter aggirare i limiti naturali? E i transgender non sono anche loro nel polverone dell’omosessualismo?
          Ti ricordo che tu devi essere per forza a favore della schiavitù della donna tramite l’utero in affitto altrimenti sei contro i gay. Ora capisco perché siete tanto facilmente sottomessi al pensiero unico: non riuscite a alzare lo sguardo dal vostro ombelico!

          • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Laura

            Quindi se un libro dà dei consigli su come togliersi il vizio del bere, con lo stesso sistema dobbiamo considerarlo un libro musulmano. E se dice cose che riteniamo assurde, possiamo portarlo come esempio di musulmanofollia.

            (se non hai capito il mio paragone, evita di rispondermi, per favore. Grazie.)

          • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Laura

            “Ti ricordo che tu devi essere per forza a favore della schiavitù della donna tramite l’utero in affitto altrimenti sei contro i gay.”

            Questa me la segno. Così potrò portarla come esempio di cattolicofollia.

  11. LG ha detto

    …l’immagine non è di un uomo incinto o di una ex donna ma di una persona che è donna al 100%, mutilata del seno e con cure ormonali croniche (sospese per permettere la gravidanza).
    Meglio feriti dalla verità che cullati dalla menzogna.

  12. Alessandro Giuliani ha detto

    Che orrore, la scienza senza natura semplicemente non esiste…

    Ma non erano evoluzionisti un tempo ? Che ne vogliamo fare di tutti gli adattamenti fisiologici del sesso femminile alla gravidanza e al aprto ? Ideologia contadino-pastorale ? NOn immaginavo una tale follia…è come organizzare un referendum per abolire la legge di gravità…

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