Regno Unito: la Corte Europea interviene in difesa dei cristiani discriminati

La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha ordinato al governo britannico e ai ministri inglesi di dichiarare formalmente se essi ritengono che i diritti dei cristiani siano stati violati in seguito alle recenti decisioni dei tribunali britannici, che hanno ripetutamente respinto il diritto dei cristiani a vestirsi e comportarsi secondo le loro credenze.

La decisione di intervenire da parte della Corte europea di Strasburgo nasce dai vari ricorsi legali che i cristiani discriminati da parte del laicismo inglese stanno sempre più avviando. La serie di discriminazioni è infinite, ricordiamo ad esempio la storia di Colin Atkinson, elettricista sessantatreenne reo di aver esposto sul suo furgone una piccola croce (cfr. Ultimissima 29/4/11). Oppure Shirley Chaplin (in foto a sinistra), ex infermiera licenziata per aver indossato una catenina al collo con una croce (cfr. The Telegraph 7/4/10). Stessa cosa accaduta alla hostess Nadia Eweida (cfr. The Telegraph 6/3/09) e così via…

Questi casi sono il frutto della Equality Act 2010 (le “legge sulla parità”), promulgata dal governo inglese contro le differenze sessuali, religiose ed etniche. Essa rincorre una presunta neutralità di stato che però è un’evidente utopia e soventemente si pone quasi esclusivamente contro ai cristiani. Andrea Minichiello Williams, fondatore e direttore del Christian Legal Centre, ha dichiarato: «Questi casi sono massicciamente significativi su tutti i fronti. Ci sembra essere una animosità sproporzionata verso la fede cristiana e il funzionamento dei tribunali del Regno Unito ha portato ad una profonda ingiustizia. Se avremo successo a Strasburgo, mi auguro che la “legge sulla parità” sarà rovesciata o revisionata in modo che i cristiani siano liberi di lavorare ed agire in conformità con la loro coscienza». La notizia è riportata su The Telegraph.

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Un nuovo libro affronta e confuta tutte le critiche moderne alla Chiesa

L’editorialista, scrittore, conferenziere e conduttore radiofonico e televisivo Michael Coren ha pubblicato recentemente un già molto noto libro: “Why Catholics Are Right (McClelland and Stewart 2011), nel quale prende in esame una serie di critiche comuni contro la Chiesa. Ritiene infatti che l’anticattolicesimo potrebbe anche essere l’ultimo dei pregiudizi presenti nella società odierna. Ecco una sintesi dei capitoli, offerta da Zenit.it.

SCANDALI SESSUALI. Coren prende le mosse dalla questione degli scandali sessuali del clero. Riconosce l’enorme danno subito da molte persone a causa degli abusi, ma sostiene anche che alcune critiche sono ingiustificate. Gli abusi non dicono nulla di specifico sul Cattolicesimo ma, continua, i critici che sono ansiosi di dimostrare che questi scandali sono legati alle strutture o agli insegnamenti della Chiesa, ignorano il fatto che gli abusi da parte del clero avvengono nelle altre Chiese e religioni con frequenza uguale o persino più alta. Per non parlare della fetta più importante della pedofilia che avviene in famiglia e nelle scuole. Oggi la Chiesa cattolica è diventato uno dei contesti più sicuri per i giovani, afferma Coren. E lo ha riconosciuto recentemente anche il quotidiano The Guardian.

CROCIATE. In un altro capitolo lo scrittore tratta delle Crociate. È vero che la Chiesa non ha sempre agito nel modo migliore, ammette, ma nell’insieme è stata eticamente all’avanguardia ed ha rappresentato una spinta verso il bene. Ricorda che la Terra Santa era cristiana ed è stata ad un certo punto invasa violentemente dai musulmani. Le Crociate non furono assolutamente una sorta di imperialismo o colonialismo, anche perché molte famiglie nobili si sono ridotte al lastrico per sostenere le spese per armare e mantenere i cavalieri e il loro seguito. Le ricerche moderne smentiscono anche chi afferma che molti crociati erano i figli di famiglie povere in cerca di un bottino da saccheggiare. Erano invece spesso le élite della cavalleria europea. Infine, nei territori conquistati con le Crociate, la popolazione musulmana poteva continuare la sua vita normale senza subire forti pressioni per la loro conversione al Cristianesimo. La sua posizione coincide dunque con quella dello storico del medioevo Paul Crawford di cui abbiamo parlato recentemente (cfr. Ultimissima 17/5/11).

INQUISIZIONE. Riguardo all’Inquisizione l’autore osserva che l’accusa di fondo è che i cattolici sarebbero stati i più perfidi di tutti e che, appunto, solo la Chiesa avrebbe potuto organizzare qualcosa come l’Inquisizione. Coren ricorda anzitutto che sono stati massacrati più uomini e donne in un paio settimane, durante l’atea Rivoluzione francese, rispetto a quanti ne siano morti in un secolo di Inquisizione. Inoltre, vi sono state inquisizioni anche in una serie di nazioni protestanti dirette in particolare contro chi era sospettato di stregoneria. Lo scopo dell’Inquisizione era quello di combattere gli errori dottrinali e le eresie, al fine di riportare la gente alla Chiesa. La tortura esisteva nel contesto secolare, cioè nelle autorità giudiziarie dell’epoca, e non nella Chiesa. Soffermandosi sull’Inquisizione spagnola l’autore ricorda che essa divenne presto un’emanazione dello Stato e della Monarchia e non della Chiesa. L’Inquisizione è passata in gran parte inosservata nella storia, finché nella metà del XIX secolo gli scrittori anticattolici l’hanno usata e distorta per attaccare la Chiesa.

RICCHEZZA DELLA CHIESA. Un’altra frequente critica sulla Chiesa riguarda le sue ricchezze. Il solito adagio recita che la Chiesa gronda di soldi mentre il resto del mondo muore di fame. Certo, ricorda lo scrittore, c’è molta ricchezza in Vaticano, nei musei che sono aperti al pubblico. La Chiesa ha conservato queste opere d’arte per secoli e le mantiene come patrimonio per l’umanità. Vendere queste opere e ridistribuirne il ricavato sarebbe “una tantum”, i cui benefici verrebbero presto esauriti. I tesori d’arte vengono invece conservati per il futuro, resi disponibili a tutti e non reclusi in collezioni private.

BIOETICA E SESSUALITA’. Uno dei capitoli è dedicato al tema della vita e della sessualità. La Chiesa è spesso accusata per le sue posizioni su aborto, preservati e contraccettivi. La cosa significativa è che la Chiesa cattolica non si fonda mai solo su considerazioni morali, ma è sostenuta anche dalla scienza e dai diritti umani. L’affermazione secondo cui una nuova vita esiste dal momento del concepimento possiede solide fondamenta biologiche, afferma. Il feto è una nuova vita umana e come tale dovrebbe avere il diritto di esistere. Un altro tema è quello dell’opposizione della Chiesa all’uso delle cellule staminali embrionali per la ricerca. Questo è usato dai detrattori della Chiesa per accusarla di ostacolare le cure contro le malattie che potrebbero diventare efficaci in un futuro molto vicino. La verità, tuttavia, è che non esistono cure funzionanti che usino cellule staminali embrionali. Alcuni successi sono stati invece ottenuti con l’impiego di cellule staminali adulte, cosa che non è contrastata dalla Chiesa, sottolinea Coren. Riguardo al preservativo e alla contraccezione, la Chiesa avverte da decenni che la loro diffusione sarebbe stata dannosa per la società. Infatti – afferma Coren – vi è stato un continuo aumento delle malattie sessualmente trasmissibili, dei divorzi, dei fallimenti familiari e la sessualità è stata progressivamente degradata da ciò che dovrebbe essere un atto d’amore a un mero interscambio di fluidi organici. L’esperienza maturata in Africa dimostra che l’impiego del preservativo semplicemente non ha funzionato. Invece, i programmi basati sull’astinenza e la fedeltà sono quelli che hanno dato i migliori risultati.

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Alabama: aborto vietato dopo le 20 settimane per dolore fetale

Il Governatore dell’Alabama, Robert Bentley, ha trasformato in legge un ddl sul divieto di aborto a 20 settimane (e dopo) della gravidanza. La scienza infatti dimostra che dopo questo tempo il feto prova sicuramente dolore (scappa infatti da stimoli dolorosi o cerca di difendersi con le piccole mani).

Il governatore ha dichiarato di essersi preso l’impegno per «per proteggere la vita di un bambino non ancora nato». La nuova legge entrerà in vigore il 1 settembre.

Il movimento pro-life dell’Alabama non è tuttavia completamente soddisfatto perché inizialmente il ddl prevedeva, per la prima volta nella storia, il divieto di ogni tipo di aborto, aborto e chimico. E’ solo questione di tempo, dicono.

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