Il legame tra aborto e cancro al seno ha ucciso 300 mila donne negli USA

Il docente di biologia e endocrinologia dell’University of New York, Joel Brind, e tra i massimi esperti al mondo di cancro al seno, ha affermato che l’aborto indotto ha causato almeno 300 mila casi di cancro al seno con conseguente morte della donna dal 1973 (anno in cui l’aborto è divenuto legale negli USA).

Brind ha lavorato con diversi scienziati ad un articolo pubblicato nel 1996 sul Journal of Epidemiol Community Health, dove mostra un «aumento del 30% di probabilità di sviluppare cancro al seno» per le donne che hanno avuto aborti procurati. Recentemente egli ha stabilito che il numero di donne che ne sono rimaste vittime arriva a 300 mila. Il blog “Sindrome Post Abortoha rapportato i numeri americani all’Italia concludendo che dal 1978 l’aborto legale ha causato in Italia la morte di circa 30 mila donne per cancro al seno.

Negli ultimi 21 mesi, ben quattro studi epidemiologici e una metanalisi hanno affermato un legame tra aborto e cancro al seno. Tra questi, vi è un importante studio realizzato da Louise Brinton, ricercatrice del National Cancer Institute. Complessivamente esistono in totale circa 50 studi epidemiologici pubblicati dal 1957 a oggi che riconoscono un legame. Vi sono anche studi biologici e sperimentali a sostenere questo legame. Gli esperti inoltre hanno dimostrato attraverso studi pubblicati su diverse riviste mediche che quasi tutti i 20 studi che negano invece il legame tra aborto e cancro al seno sono gravemente difettosi (alcuni fraudolenti). Come è avvenuto, ed è cosa ormai dimostrata, l’occultamento del legame tra tabacco e cancro in passato, la stessa cosa si è ripetuta con l’aborto.

Anche la dottoressa Angela Lanfranchi, Clinical Assistant Professor di Chirurgia presso la Robert Wood Johnson Medical School del New Jersey, co-direttrice del Programma di Sanofi-Aventis Breast Care presso il Steeplechase Cancer Center, e nominata nel 2010 “Top Doc” in chirurgia del seno per l’area metropolitana di New York dalla Castle Connolly, ha ampiamente spiegato come l’aborto aumenti il rischio di cancro al seno (cfr. Ultimissima 28/12/10). Addirittura nel 2002 ha testimoniato sotto giuramento, durante una causa contro Planned Parenthood in California, di aver auto conversazioni private con importanti esperti che concordavano sul fatto che l’aborto aumenti il rischio di cancro al seno, ma si rifiutavano di discuterne pubblicamente dicendo che era una questione “troppo politica”.

L’UCCR ha creato una pagina dedicata citando e analizzando buona parte di questi autorevoli studi sul legame tra aborto indotto e cancro al seno: “Gli studi scientifici dimostrano legame tra aborto e cancro al seno”

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9 commenti a Il legame tra aborto e cancro al seno ha ucciso 300 mila donne negli USA

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  1. a-ateo ha detto

    E’ una notizia importante per chi è schierato a favore della vita.
    L’aborto uccide direttamente il nascituro e indirettamente, statisticamente in parte, anche la madre.

  2. Mr. Crowley ha detto

    Non c’e’ uno studio in questo senso sugli anticocezionali chimici come la pillola ormonale?.
    Perche’ so che esistono studi sui danni provocati dall’abuso di ormoni maschili sull’organismo umano, ma non so se ce ne sono riguardo agli ormoni femminili.

  3. Hugo ha detto

    Pensate che negano perfino il legame tra aborto e cancro…!!

  4. Pedro ha detto

    E’ proprio così…è lo stesso metodo usato con il tabacco.

  5. Viola ha detto

    Se lo dice anche il National Cancer Institute…chissà Cancronesi cosa ne pensa.

  6. bruna mastrantoni ha detto

    mia madre é morta a 49 anni per un cancro al seno,non aveva mai abortito……….io ci credo poco,l’importante é che si sbrighino a trovare la cura giusta!

    • Laura ha detto in risposta a bruna mastrantoni

      Bruna, mi spiace per la tua mamma. Tuttavia l’articolo non sostiene che tutti coloro che si ammalano di cancro al seno hanno sicuramente abortito. Dice soltanto che un aborto indotto aumenta la probabilità di rimanere vittima del cancro al seno. E’ una cosa ben diversa.

      Qui inoltre non si parla di un’opinione soggettiva, ma siamo tutti di fronte a decine e decine di studi scientifici. Possiamo parlare dunque di dimostrazione scientifica. Si può sempre non credere nella scienza, tuttavia si sta adottando un metodo di conoscenza della realtà che è poco saggio.

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